Fosso dell'Acqua Raminga

Tra tutti i fossi che formano le lunghe e profonde forre parallele, che si frappongono tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, e che sono scavalcate da enormi ponti-acquedotto, il Fosso dell'Acqua Raminga è, probabilmente, il più spettacolare, insieme a quello dell'Acqua Rossa.

Il Fosso dell'Acqua Raminga è caratterizzato da una lunga successione di cascatelle e pozze, delimitate da bordi concrezionati, disposte a gradinate e strette tra altissime pareti tufacee ed è scavalcato dall'immenso Ponte di Sant'Antonio, alto 32 metri e lungo 120!

Più che di un fosso si tratta in realtà di un vero e proprio fiume (come lo sono il Fosso della Mola di Pance e quello di Passerano), in quanto la portata d'acqua è copiosa tutto l'anno.

L'itinerario ideale per godere al massimo del connubio tra la magnificenza di uno dei più ciclopici "giganti dell'acqua" (il Ponte di Sant'Antonio) e l'ambiente amazzonico (e non sto affatto usando questo termine come un eufemismo) è quello di fare un acquatrekking integrale del fosso fino al ponte.

In alternativa c'è un itinerario relativamente più semplice che parte dalla confluenza del fosso con una gola laterale caratterizzata da una cascata fossile, che si trova nei pressi della duecentesca Torre dell'Acqua Raminga.

Per fare la traversata integrale si può accedere al fosso dalla prima traversa a sinistra di via Faustiniana (venendo da Roma e procedendo verso San Gregorio da Sassola), quella dove c'è il cartello "fabbrica di fuochi d'artificio" - 9 Via Faustiniana https://maps.app.goo.gl/CKiaVHGeSrGf95dL8

Si costeggia il fosso lungo la destra orografica per qualche centinaio di metri attraverso un campo, fino ad un antico mulino, e, all'altezza del mulino, si entra nel fosso costeggiandolo sulla dx orografica, poi attraversandolo e passando sul lato opposto per poi proseguire l'itinerario "a mollo" fino alla più spettacolare gradinata di pozze e cascatelle, in cima alla quale c'è una profonda pozza da fare a nuoto.

Si prosegue da lì fino al ponte facendo un misto di acqua-nuoto trekking.

Dato che le immagini comunicano più di mille parole, vi allego un video che mostra questo percorso, realizzato da David Pelei:

https://youtu.be/EkF6QI6CPzA?si=vVLSb4tJR2DKhwh0

(ci sarebbe anche un mio vecchio video ma non è venuto granché perché mi era caduto il telefono in acqua e sono riuscito a salvare solo alcuni spezzoni con l'audio un po' compromesso).

L'altro percorso, invece, prevede la discesa al fosso molto più avanti, alla confluenza del fosso con una gola laterale, situata vicino alla Torre dell'Acqua Raminga, che sarebbe consigliabile visitare, così come sarebbe consigliabile visitare la gola laterale caratterizzata da una notevole, ma secca, cascata, per l'appunto, "fossile" (senza fare caso alla tanta spazzatura gettata nella gola).

Questo mio video mostra come: 

https://youtu.be/-iBhzck2ITc?si=RQBTzC58UC-A6bFP


La più spettacolare delle gradinate di cascatelle e laghetti 



Il laghetto da superare a nuoto se si vuole proseguire verso il ponte


La cascata dell'affluente laterale nei pressi della Torre dell'Acqua Raminga 

La gola laterale 


Camminando-nuotando nel letto del fosso si arriva al ponte-acquedotto


Spazzatura nella gola laterale 

Torre dell'Acqua Raminga 



Il ponte di Sant'Antonio visto dal letto del fosso 




Tra tutti i fossi che formano le lunghe e profonde forre parallele, che si frappongono tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, e che sono scavalcate da enormi ponti-acquedotto, il Fosso dell'Acqua Raminga è, probabilmente, il più spettacolare, insieme a quello dell'Acqua Rossa.

Il Fosso dell'Acqua Raminga è caratterizzato da una lunga successione di cascatelle e pozze, delimitate da bordi concrezionati, disposte a gradinate e strette tra altissime pareti tufacee ed è scavalcato dall'immenso Ponte di Sant'Antonio, alto 32 metri e lungo 120!

Più che di un fosso si tratta in realtà di un vero e proprio fiume (come lo sono il Fosso della Mola di Pance e quello di Passerano), in quanto la portata d'acqua è copiosa tutto l'anno.


Tra tutti i fossi che formano le lunghe e profonde forre parallele, che si frappongono tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, e che sono scavalcate da enormi ponti-acquedotto, il Fosso dell'Acqua Raminga è, probabilmente, il più spettacolare, insieme a quello dell'Acqua Rossa.

Il Fosso dell'Acqua Raminga è caratterizzato da una lunga successione di cascatelle e pozze, delimitate da bordi concrezionati, disposte a gradinate e strette tra altissime pareti tufacee ed è scavalcato dall'immenso Ponte di Sant'Antonio, alto 32 metri e lungo 120!

Più che di un fosso si tratta in realtà di un vero e proprio fiume (come lo sono il Fosso della Mola di Pance e quello di Passerano), in quanto la portata d'acqua è copiosa tutto l'anno.

L'itinerario ideale per godere al massimo del connubio tra la magnificenza di uno dei più ciclopici "giganti dell'acqua" (il Ponte di Sant'Antonio) e l'ambiente amazzonico (e non sto affatto usando questo termine come un eufemismo) è quello di fare un acquatrekking integrale del fosso fino al ponte.

In alternativa c'è un itinerario relativamente più semplice che parte dalla confluenza del fosso con una gola laterale caratterizzata da una cascata fossile, che si trova nei pressi della duecentesca Torre dell'Acqua Raminga.

Per fare la traversata integrale si può accedere al fosso dalla prima traversa a sinistra di via Faustiniana (venendo da Roma e procedendo verso San Gregorio da Sassola), quella dove c'è il cartello "fabbrica di fuochi d'artificio".

Si costeggia il fosso lungo la destra orografica per qualche centinaio di metri attraverso un campo, fino ad un antico mulino, e, altezza del mulino, si entra nel fosso costeggiandolo sulla dx orografica, poi attraversandolo e passando sul lato opposto per poi proseguire l'itinerario "a mollo" fino alla più spettacolare gradinata di pozze e cascatelle, in cima alla quale c'è una profonda pozza da fare a nuoto.

Si prosegue da lì fino al ponte facendo un misto di acqua-nuoto trekking.

Dato che le immagini comunicano più di mille parole, vi allego un video che mostra questo percorso, realizzato da David Pelei.
(ci sarebbe anche un mio vecchio video ma non è venuto granché perché mi era caduto il telefono in acqua e sono riuscito a salvare solo alcuni spezzoni con l'audio un po' compromesso).

L'altro percorso, invece, prevede la discesa al fosso molto più avanti, alla confluenza del fosso con una gola laterale, situata vicino alla Torre dell'Acqua Raminga, che sarebbe consigliabile visitare, così come sarebbe consigliabile visitare la gola laterale caratterizzata da una notevole, ma secca, cascata, per l'appunto, "fossile" (senza fare caso alla tanta spazzatura gettata nella gola).

Questo mio video mostra come: 
 ideale per godere al massimo del connubio tra la magnificenza di uno dei più ciclopici "giganti dell'acqua" (il Ponte di Sant'Antonio) e l'ambiente amazzonico (e non sto affatto usando questo termine come un eufemismo) è quello di fare un acquatrekking integrale del fosso fino al ponte.

In alternativa c'è un itinerario relativamente più semplice che parte dalla confluenza del fosso con una gola laterale caratterizzata da una cascata fossile, che si trova nei pressi della duecentesca Torre dell'Acqua Raminga.

Per fare la traversata integrale si può accedere al fosso dalla prima traversa a sinistra di via Faustiniana (venendo da Roma e procedendo verso San Gregorio da Sassola), quella dove c'è il cartello "fabbrica di fuochi d'artificio".

Si costeggia il fosso lungo la destra orografica per qualche centinaio di metri attraverso un campo, fino ad un antico mulino, e, altezza del mulino, si entra nel fosso costeggiandolo sulla dx orografica, poi attraversandolo e passando sul lato opposto per poi proseguire l'itinerario "a mollo" fino alla più spettacolare gradinata di pozze e cascatelle, in cima alla quale c'è una profonda pozza da fare a nuoto.

Si prosegue da lì fino al ponte facendo un misto di acqua-nuoto trekking.

Dato che le immagini comunicano più di mille parole, vi allego un video che mostra questo percorso, realizzato da David Pelei.
(ci sarebbe anche un mio vecchio video ma non è venuto granché perché mi era caduto il telefono in acqua e sono riuscito a salvare solo alcuni spezzoni con l'audio un po' compromesso).

L'altro percorso, invece, prevede la discesa al fosso molto più avanti, alla confluenza del fosso con una gola laterale, situata vicino alla Torre dell'Acqua Raminga, che sarebbe consigliabile visitare, così come sarebbe consigliabile visitare la gola laterale caratterizzata da una notevole, ma secca, cascata, per l'appunto, "fossile" (senza fare caso alla tanta spazzatura gettata nella gola).

Questo mio video mostra come: 
Tra tutti i fossi che formano le lunghe e profonde forre parallele, che si frappongono tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, e che sono scavalcate da enormi ponti-acquedotto, il Fosso dell'Acqua Raminga è, probabilmente, il più spettacolare, insieme a quello dell'Acqua Rossa.

Il Fosso dell'Acqua Raminga è caratterizzato da una lunga successione di cascatelle e pozze, delimitate da bordi concrezionati, disposte a gradinate e strette tra altissime pareti tufacee ed è scavalcato dall'immenso Ponte di Sant'Antonio, alto 32 metri e lungo 120!

Più che di un fosso si tratta in realtà di un vero e proprio fiume (come lo sono il Fosso della Mola di Pance e quello di Passerano), in quanto la portata d'acqua è copiosa tutto l'anno.

L'itinerario ideale per godere al massimo del connubio tra la magnificenza di uno dei più ciclopici "giganti dell'acqua" (il Ponte di Sant'Antonio) e l'ambiente amazzonico (e non sto affatto usando questo termine come un eufemismo) è quello di fare un acquatrekking integrale del fosso fino al ponte.

In alternativa c'è un itinerario relativamente più semplice che parte dalla confluenza del fosso con una gola laterale caratterizzata da una cascata fossile, che si trova nei pressi della duecentesca Torre dell'Acqua Raminga.

Per fare la traversata integrale si può accedere al fosso dalla prima traversa a sinistra di via Faustiniana (venendo da Roma e procedendo verso San Gregorio da Sassola), quella dove c'è il cartello "fabbrica di fuochi d'artificio".

Si costeggia il fosso lungo la destra orografica per qualche centinaio di metri attraverso un campo, fino ad un antico mulino, e, altezza del mulino, si entra nel fosso costeggiandolo sulla dx orografica, poi attraversandolo e passando sul lato opposto per poi proseguire l'itinerario "a mollo" fino alla più spettacolare gradinata di pozze e cascatelle, in cima alla quale c'è una profonda pozza da fare a nuoto.

Si prosegue da lì fino al ponte facendo un misto di acqua-nuoto trekking.

Dato che le immagini comunicano più di mille parole, vi allego un video che mostra questo percorso, realizzato da David Pelei.
(ci sarebbe anche un mio vecchio video ma non è venuto granché perché mi era caduto il telefono in acqua e sono riuscito a salvare solo alcuni spezzoni con l'audio un po' compromesso).

L'altro percorso, invece, prevede la discesa al fosso molto più avanti, alla confluenza del fosso con una gola laterale, situata vicino alla Torre dell'Acqua Raminga, che sarebbe consigliabile visitare, così come sarebbe consigliabile visitare la gola laterale caratterizzata da una notevole, ma secca, cascata, per l'appunto, "fossile" (senza fare caso alla tanta spazzatura gettata nella gola).

Questo mio video mostra come: 
Tra tutti i fossi che formano le lunghe e profonde forre parallele, che si frappongono tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, e che sono scavalcate da enormi ponti-acquedotto, il Fosso dell'Acqua Raminga è, probabilmente, il più spettacolare, insieme a quello dell'Acqua Rossa.

Il Fosso dell'Acqua Raminga è caratterizzato da una lunga successione di cascatelle e pozze, delimitate da bordi concrezionati, disposte a gradinate e strette tra altissime pareti tufacee ed è scavalcato dall'immenso Ponte di Sant'Antonio, alto 32 metri e lungo 120!

Più che di un fosso si tratta in realtà di un vero e proprio fiume (come lo sono il Fosso della Mola di Pance e quello di Passerano), in quanto la portata d'acqua è copiosa tutto l'anno.

L'itinerario ideale per godere al massimo del connubio tra la magnificenza di uno dei più ciclopici "giganti dell'acqua" (il Ponte di Sant'Antonio) e l'ambiente amazzonico (e non sto affatto usando questo termine come un eufemismo) è quello di fare un acquatrekking integrale del fosso fino al ponte.

In alternativa c'è un itinerario relativamente più semplice che parte dalla confluenza del fosso con una gola laterale caratterizzata da una cascata fossile, che si trova nei pressi della duecentesca Torre dell'Acqua Raminga.

Per fare la traversata integrale si può accedere al fosso dalla prima traversa a sinistra di via Faustiniana (venendo da Roma e procedendo verso San Gregorio da Sassola), quella dove c'è il cartello "fabbrica di fuochi d'artificio".

Si costeggia il fosso lungo la destra orografica per qualche centinaio di metri attraverso un campo, fino ad un antico mulino, e, altezza del mulino, si entra nel fosso costeggiandolo sulla dx orografica, poi attraversandolo e passando sul lato opposto per poi proseguire l'itinerario "a mollo" fino alla più spettacolare gradinata di pozze e cascatelle, in cima alla quale c'è una profonda pozza da fare a nuoto.

Si prosegue da lì fino al ponte facendo un misto di acqua-nuoto trekking.

Dato che le immagini comunicano più di mille parole, vi allego un video che mostra questo percorso, realizzato da David Pelei.
(ci sarebbe anche un mio vecchio video ma non è venuto granché perché mi era caduto il telefono in acqua e sono riuscito a salvare solo alcuni spezzoni con l'audio un po' compromesso).

L'altro percorso, invece, prevede la discesa al fosso molto più avanti, alla confluenza del fosso con una gola laterale, situata vicino alla Torre dell'Acqua Raminga, che sarebbe consigliabile visitare, così come sarebbe consigliabile visitare la gola laterale caratterizzata da una notevole, ma secca, cascata, per l'appunto, "fossile" (senza fare caso alla tanta spazzatura gettata nella gola).

Questo mio video mostra come: 

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