FOSSO DELLA MOLA DI PANCE

Il fosso di Pance forma una delle più lunghe e inesplorate forre dell'Agro Prenestino -Tiburtino.

A differenza delle altre forre principali della zona, il fosso di Pance non è scavalcato da ponti-acquedotto, ma è disseminato di incredibili opere idrauliche romane come vasche, acquedotti, dighe, cisterne e cunicoli in un ambiente estremamente selvaggio, soprattutto a valle del ponticello che lo scavalca lungo via di Colle Fattore, nel comune di Gallicano nel Lazio.

Ninfeo della Villa Imperiale

La prima delle strutture idrauliche di epoca romana che si incontra lungo il fosso è già recensita da tempo ed è relativamente nota, anche se di difficile accesso per via delle numerose privatizzazioni.

Si tratta del Ninfeo della Villa Imperiale, una diga di epoca imperiale avente la funzione di ninfeo.

La recensione fatta da Marco Placidi di Sotterranei di Roma su Google Maps dice: "posto magico composto da una diga di epoca imperiale che, tramite canalizzazioni laterali scavate nel tufo, distribuiva le acque lungo le pareti, creando un ninfeo suggestivo e rinfrescante".

Il luogo è accessibile facendo l'acquatrekking dal ponticello di via di Colle Fattore e superando molti rovi e alberi caduti lungo il percorso. In alternativa si potrebbe fare solo una parte di acquatrekking sbucando su un prato che costeggia la forra lungo la destra orografica e percorrendolo fino alla zona del ninfeo, calandosi poi per un pendio ripido e friabile (indispensabile una corda).

Cascata che chiude la forra e la zona del ninfeo 



canalizzazione laterale 

La zona intorno alla Mola e la vasca romana

Immediatamente a valle del ponticello di via di Colle Fattore il fosso forma una bellissima serie di cascatelle e laghetti, il primo dei quali, quello immediatamente a valle del ponticello, viene anche alimentato da una serie di cascatelle provenienti da qualche parte lungo il pendio situato sulla sinistra orografica sul quale si trovano anche alcuni laghetti. 

Nella zona si trovano anche un paio di mole, una delle quali è probabilmente quella che dà il nome all'intero fosso.

Lungo la destra orografica, alla fine della serie di cascatelle e laghetti, e in corrispondenza di una delle mole, si trova quella che somiglia ad una tagliata o via cava, ma che, a detta di Marco Placidi di Sotterranei di Roma, sembra essere più una vasca romana, originariamente sbarrata da una diga di cui sopravvive una buona parte.

A valle di questa zona fatta di mole, cascatelle e caratterizzata da questa struttura idraulica romana, il fosso comincia a farsi molto inforrato per circa 2 km, quasi fino alla zona di Colle Merulino nel comune di Roma.
Il laghetto situato appena a valle del ponticello di via di Colle Fattore 

Laghetto lungo via Caipoli 

La vasca romana 

Una delle cascatelle provenienti dalla zona dei laghetti di via Caipoli 

la vasca romana 

la vasca romana 

La parte più inforrata e la diga romana di Corcolle 

Immediatamente a valle della zona della vasca romana il fosso forma una delle più lunghe e profonde forre a est di Roma e, che io sappia, l'acquatrekking completo di tutto quel tratto di fosso (circa 2 km) non lo ha mai fatto nessuno.

Percorrendo l'orlo della forra per i campi, e scendendo per quei pochissimi pendii relativamente agevoli, si è arrivati a scoprire la più straordinaria commistione di ingegneria idraulica romana e natura selvaggia: la diga romana di Corcolle con una doppia cascata che si getta in una grotta e un cunicolo, simile a quello del Ninfeo della Villa Imperiale, che pare convogliasse l'acqua verso una villa imperiale prima e la mola di Passerano in epoche successive.

Qualche centinaio di metri a valle della diga romana il fosso si fa progressivamente meno inforrato e confluisce nel Fosso dell'Acqua Rossa poco prima del ponticello di via Zagarolese, il quale si getta nel Fosso di Passerano, il quale, a sua volta, sfocia nell'Aniene.

Il cunicolo idraulico sospeso della diga romana di Corcolle 

La doppia cascata vista da monte

La doppia cascata nella grotta 






Percorrendo i campi alla ricerca di pendii per scendere all'alveo del fosso alla ricerca di cascate interessanti

Troppo complicato fare l'acquatrekking: pozze profonde, rapide, rovi e fondali irregolari e scivolosi

La radura erbosa nei pressi del pendio per scendere alla diga romana 


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