Il Fosso dell'Acqua Rossa e', tra i tanti affluenti dell'Aniene che formano forre e gole parallele tra la periferia est di Roma e le pendici dei Monti Prenestini, quello che forma la piu' lunga, la piu' selvaggia, la piu' ricca di cascate e la piu' ricca di "giganti dell'acqua" di tutte le forre dell'Agro Prenestino-Tiburtino.
Tra Poli e la cascata di San Giovanni in Campo Orazio, o Ponte Lupo, il fosso non e' particolarmente inforrato ne' particolarmente spettacolare.
Tuttavia, a partire dal salto di circa 50 metri della cascata piu' alta della provincia di Roma (in realta' del comune di Roma, essendo la tenuta di San Giovanni in Campo Orazio parte del comune di Roma), il fosso forma una gola quasi costantemente profonda che si estende per circa 8 km fino alla zona di Colle Merulino nel comune di Roma.
Questi circa 8 km costituiscono forse l'ambiente piu' bello degli immediati dintorni di Roma, con lunghi tratti ancora molto poco battuti, anche dagli escursionisti piu' estremi e assetati di avventura.
Tra la cascata di Ponte Lupo e Ponte Lupo
Il tratto compreso tra la cascata di San Giovanni in Campo Orazio e Ponte Lupo e' il piu' incassato, con pareti alte fino a 50 metri, e rientra piu' nella definizione di gola che di forra.
E' anche uno dei tratti molto raramente esplorati dall'uomo, e coloro che vi si sono avventurati (tra cui il sottoscritto) si contano sulle punte delle dita.
Il motivo e' facilmente intuibile: si tratta di una gola molto lunga e impegnativa con pozze a tratti alquanto profonde, anche nei periodi di secca in cui il letto del fosso in quel tratto e' quasi sempre asciutto (in realta' di tanto in tanto l'acqua la si vede riaffiorare, il che vuol chiaramente dire che il torrente non e' mai realmente in secca ma, durante la stagione "secca", scorre sotto al letto del fosso e riaffiora in corrispondenza di alcune risorgive, tra cui proprio quella nota come "Sorgente dell'Acqua Rossa"), ci sono numerosi salti e massi da superare, e la roccia calcarea puo' essere molto scivolosa in caso di scorrimento...e si tratta di un trekking molto lungo ed estenuante, anche perche' bisogna farselo a partire dal Ponte della Selciatella e non da Ponte Lupo, per evitare di transitare nella proprieta' privata.
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La cascata di Ponte Lupo in una delle sempre più rare occasioni in cui la si vede attiva |
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La gola di Ponte Lupo tra la cascata e il ponte-acquedotto |
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alla base della cascata in secca, cosa che ultimamente si verifica sempre più spesso
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Ponte Lupo |
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verso l'orlo della cascata di Ponte Lupo da monte
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Da Ponte Lupo al Ponte della Selciatella
Questo tratto non e' particolarmente spettacolare e non sempre particolarmente inforrato, ma e' punto di passaggio obbligato per chi vuole raggiungere Ponte Lupo o la cascata passando per le vie "demaniali". Si tratta comunque di un tratto molto solitario, con dei punti in cui ci sono suggestive pareti tufacee a picco sul letto del fosso, che e' molto sassoso e impegnativo da percorrere e richiede non meno di un'ora dal Ponte della Selciatella a Ponte Lupo (piu' almeno altre tre ore fino alla cascata!)
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tra il Ponte della Selciatella e Ponte Lupo
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Tra il Ponte della Selciatella e la Sorgente dell'Acqua Rossa
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Ponte della Selciatella |
Il principale punto di interesse lungo questo tratto, in cui il fosso scorre in gran parte al di sotto del letto quasi sempre in secca, e' la cascata della Selciatella, una cascata che e' abbastanza difficile vedere attiva e che, nel 90% dei casi, non la si riesce a vedere attiva neppure quando quella di Ponte Lupo, situata molto piu' a monte, lo e'.
Immediatamente a valle della cascata, caratterizzata da suggestive rocce basaltiche, il fosso riaffiora da una "risorgiva" e forma un ambiente piuttosto inforrato e caratterizzato dal colore rosso dell'acqua, evidentemente ferrosa.
Si giunge quindi alla cosiddetta "sorgente" o risorgiva dell'Acqua Rossa, caratterizzata da pozze e cascatelle di grande suggestione e che da sole meritano il viaggio.
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Cascata della Selciatella in una delle rare occasioni in cui la si vede attiva |
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la cascata della Selciatella in secca: scenario abituale |
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l'acqua di colore rosso che riaffiora a monte della "sorgente" |
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sorgente dell'Acqua Rossa |
Tra la Sorgente dell'Acqua Rossa e il Lago dei Cigni
Questo tratto e' il piu' inesplorato e selvaggio dell'intera gola e solo di recente, e solo per un breve tratto, ha iniziato ad essere meta di escursioni.
Luigi Plos fu il primo a documentare una meravigliosa cascata situata 300-400 metri a valle della sorgente, e caratterizzata da una profonda pozza e incredibili concrezioni calcaree.
Io, come ho ampiamente documentato su YouTube, lessi il post di Luigi Plos e mi spinsi oltre fino all'ormai nota cascata "Maresca-Pelei".
Circa 500 metri a valle della "Maresca-Pelei" la lunga serie di pozze e cascatelle in ambiente decisamente amazzonico finisce e il fosso scorre senza ulteriori salti in ambiente sempre molto inforrato ed estremamente solitario, il piu' solitario e meno frequentato in assoluto dell'intera gola, fino alla zona del Lago dei Cigni a Colle Merulino.
Io ho avuto il grande privilegio di percorrere questa gola nella sua interezza...ovviamente a tappe...e faccio eco a quanto scritto da Luigi Plos il quale ha scelto di collocare la gola dell'Acqua Rossa sul gradino piu' alto del podio dei luoghi segreti vicino Roma.
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la cascata a valle della Sorgente dell'Acqua Rossa individuata da Luigi Plos |
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la cascata "Maresca-Pelei", raggiunta in passato, in semi-incognito, dal canyonista Michele Angileri |
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la profondissima gola a valle della cascata |
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tra la cascata e il lago dei Cigni |
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