CASCATA DI PONTE LUPO DAL PONTE DELLA SELCIATELLA
Arrivare alla cascata piu' alta di Roma da valle e' lungo e impegnativo, da dovunque si decida di partire, ma andarci dal Ponte della Selciatella (unica alternativa possibile al di fuori della discesa dell'affluente che incrocia la via Gallicanense di cui al post https://escursionisuburbaneroma.blogspot.com/2025/03/laffluente-della-gola-di-ponte-lupo-da.html) e' particolarmente lungo, soprattutto in caso di cascata attiva e conseguente scorrimento nel Fosso dell'Acqua Rossa all'interno della gola.
Pero' questa e' sicuramente la soluzione piu' affascinante, perche' permette di vedere il meglio della lunga gola dell'Acqua Rossa in un'unica escursione, ovvero la piu' grande arcata di ponte-acquedotto romano al mondo e tutta la lunga gola a monte di esso chiusa dall'impressionante cascata.
In realta', avendo a disposizione un'intera giornata e avendo messo in preventivo una faticata immane, si potrebbe fare qualcosa di ancora piu' bello, ovvero partire addirittura dal Lago dei Cigni, arrivare alla grande cascata nascosta dell'Acqua Rossa, risalire verso la sorgente dell'Acqua Rossa e farsela da li' fino alla cascata di Ponte Lupo: verrebbe fuori un'escursione di una bellezza senza pari....ma ci sarebbe da fare un mazzo anch'esso senza precedenti...in realta' gia', in termini di fatica, farsela dal Ponte della Selciatella a/r comporta farsi un mazzo non indifferente.
Ma veniamo all'itinerario.
Arrivo al Ponte della Selciatella.
Considerato il fatto che il tragitto dal ponte alla cascata andata e ritorno e' molto lungo, al Ponte della Selciatella conviene arrivarci direttamente in macchina, giungendo al punto https://maps.app.goo.gl/16m9SMRBg6MJzq9V8?g_st=ac
Dal Ponte della Selciatella a Ponte Lupo
Scesi nella forra, dopo aver dato un'occhiata veloce al ponte romano, ci si incammina nello scomodissimo e sassosissimo letto (quasi sempre asciutto, anche in caso di cascata terminale attiva: il fosso scorre infatti, in buona parte, in un inghiottitoio sotterraneo e il letto del torrente, da Ponte Lupo fino a valle della cascata della Selciatella, e' quasi sempre in secca) del fosso, per circa 3 km, fino al "gigante dell'acqua", in un ambiente, a dire la verita' non particolarmente eccitante, a parte qualche rupe a picco sul torrente.
Da Ponte Lupo alla cascata
Ma, arrivati a Ponte Lupo, la musica comincia a cambiare e, oltre, ovviamente, al fascino del ponte-acquedotto, che conviene visitare accuratamente con un'escursione a parte se si vogliono conservare tempo ed energie per arrivare alla cascata....e poi tornare indietro, c'e' tutto il fascino della gola a monte del ponte che da' immediatamente l'idea dell'ambiente totalmente inesplorato: il tratto dalla Selciatella a Ponte Lupo e' infatti abbastanza frequentato, ma pochissimi sono coloro che si sono fatti tutta la gola a monte.
Detto questo, a parte la senzazione di totale wilderness e di scarsa frequentazione umana, il tratto immediatamente a monte di Ponte Lupo non supera di molto, in termini di bellezza, il tratto dalla Selciatella a Ponte Lupo.
L'ambiente comincia a farsi interessante quando il letto, generalmente, asciutto cede il passo ad un tratto, lungo qualche centinaio di metri, dove l'acqua (che, evidentemente, anche in caso di letto totalmente asciutto, scorre comunque in qualche inghiottitoio sotterraneo) riaffiora formando svariate pozze, alcune piuttosto profonde.
Ad un certo punto, continuando a risalire la gola, si incrocia l'affluente di cui al post https://escursionisuburbaneroma.blogspot.com/2025/03/laffluente-della-gola-di-ponte-lupo-da.html, quello che, come scritto, si potrebbe utilizzare come "scorciatoia" per arrivare direttamente nel tratto piu' spettacolare della gola molto a monte di Ponte Lupo.
Oltre la confluenza i paretoni si fanno altissimi e incombenti e la gola, in diversi tratti, si restringe parecchio.
Da quel punto comincia una serie di salti di roccia, non particolarmente difficili da arrampicare in caso di mancanza di scorrimento e dove, in diversi punti, si trovano delle vecchie corde sistemate da chissa' chi chissa' quanto tempo fa. La roccia calcarea potrebbe invece presentare non poche difficolta' in caso di scorrimento in quanto, se bagnata, e' estremamente scivolosa.
Dopo aver superato 4 o 5 salti di roccia ci si trova, finalmente, all'ultimo salto che preannuncia la cascata, superato il quale ci si trova di fronte alla cascata la cui bellezza e' direttamente proporzionale alla portata d'acqua che, se totalmente assente, rende la cascata meno interessante del resto della gola, che e' bellissima a prescindere dal fatto che la cascata sia attiva o meno, se invece la cascata e' attiva e il laghetto sottostante e' bello pieno d'acqua un bel bagno sotto la cascata e' l'apoteosi di una delle escursioni piu' belle del Lazio.
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